Retrospettiva rassegna delle formatrice

(1)
Intervista a Sonia Cesario, formatrice,
esperta di Soufflearning @ Euroform RFS
Intervistatore [IV]: Gentile Signora Cesario, Lei fa parte di un pool di esperti del metodo formativo Soufflearning e vorremmo sentire alcune vostre considerazioni su questa nuova esperienza.
Ecco, per favore potrebbe rispondere alla prima domanda:
Qual è il loro personale approccio nel favorire l’apprendimento sul posto di lavoro?
Perchè vi siete interessati a questo metodo?
Sonia Cesario [SC]: Il mio personale approccio nel favorire l’apprendimento sul posto di lavoro è stato caratterizzato dall’empatia, dalla comunicazione e dalle competenze che hanno creato un clima disteso con il lavoratore durante il colloquio. Ciò ha fatto aumentare la motivazione del lavoratore stesso che si sente “compreso” e “supportato”, dal momento che credo nelle sue capacità/abilità e nel fatto che vuole migliorare. In tale situazione, l’apprendimento risulta più semplice con effetti immediati sui processi di lavoro.
Tale metodo di formazione ha colpito il mio interesse dal momento che si differenzia dalla formazione classica di cui mi occupo, dove il dipendente partecipa a sessioni di formazione esterna.
Trovo interessante sia l’osservazione sul campo ed il colloquio di feedback che il prevedere sessioni di auto-apprendimento sul campo focalizzate direttamente sui bisogni specifici e le caratteristiche dell’impresa e dei lavoratori nel quale le skill acquisite vengono immediatamente applicate nel lavoro quotidiano.
[IV]: E quale elemento del Soufflearning
è stato veramente nuovo per Lei?
[SC]: Due sono stati per me gli elementi
completeamente nuovi del Soufflearning:

Dapprima l’osservazione sul campo, che mi ha permesso di osservare e valutare, per esempio, come il lavoratore si relaziona con i diversi clienti, come è in grado di affrontare una situazione difficile, come coopera in team, e di formare i lavoratori mentre svolgono le loro attività quotidiane.
Secondariamente il colloquio che segue subito dopo l’accompagnamento con il lavoratore dal momento che quest’ultimo riceve immediatamente un feedback personale sulle competenze ed i punti da ottimizzare.
[IV]: Ha facilmente messo in pratica il requisito di flessibilità richiesto dal processo formativo?
[SC]: Ho facilmente messo in pratica il requisito della flessibilità richiesto dal processo formativo particolarmente apprezzato dal datore di lavoro dal momento che tiene conto delle esigenze aziendali, dei turni di lavoro, delle eventuali malattie e ferie.
[IV]: In che modo Lei ha conquistato la fiducia del datore di lavoro?
Ha dimostrato di essere favorevole alle attività di formazione?
[SC]: Ho conquistato la fiducia del datore di lavoro con l’empatia, la comunicazione e le competenze acquisite nel corso del tempo. In tutti gli incontri avuti con il datore di lavoro, sin da subito, si è instaurato così un clima disteso e collaborativo.
Il datore di lavoro ha dimostrato sin da subito un atteggiamento positivo rispetto alla formazione, soprattutto perché questo metodo permette di adattare la formazione interna ai reali fabbisogni aziendali. Inoltre, al termine del percorso, il datore di lavoro ha palesemente dichiarato la sua soddisfazione nei confronti del metodo e della modalità di svolgimento del percorso di formazione poiché, già nel breve periodo, i risultati raccolti in termini di immagine dell’azienda, comportamento del personale e soddisfazione della clientela sono stati positivi.
[IV]: I dipendenti hanno ottenuto risultati tangibili dalla formazione?
E’ stato possibile migliorare le loro attitudini passo passo attraversoformazione e feedback o i partecipanti hanno avuto la tendenza a ritornare ai loro vecchi atteggiamenti?

[SC]: Durante le sessioni formative sul posto di lavoro ed i percorsi di autoapprendimento, i dipendenti hanno avuto modo di riflettere e concentrarsi su alcuni aspetti lavorativi, migliorando, le proprie skill e le proprie competenze, diventando così sempre più professionali.
I lavoratori hanno avuto la possibilità di rettificare comportamenti e atteggiamenti a volte non parti-
colarmente professionali che mettevano in atto senza rendersene conto. Hanno trovato particolarmente utile la fase del colloquio, il feedback con le proposte e le azioni di lavoro formulate dalla sottoscritta dal momento che, in alcuni casi, il limite non è stato quello di capire l’errore commesso, bensì l’individuarne la soluzione.
Un lavoratore afferma di aver migliorato tante problematiche per effetto della formazione ricevuta ma che, a volte, si trova a commettere alcuni dei precedenti errori.
[IV]: Signora Cesario, La ringrazio della intervista!
[SC]: Prego!
[Thomas von der Fecht, netz NRW e.V. ha rivoltò le domande]

(2) Intervista a Katia Bruno, formatrice, esperta di Soufflearning, Euroform
Intervistatore [IV]: Gentile Signora Bruno, Lei fa parte di un pool di esperti del metodo formativo Soufflearning e vorremmo sentire alcune vostre considerazioni su questa nuova esperienza. Le mie prime due domande saronno, per favore:
Qual è il loro personale approccio nel favorire l’apprendimento sul posto di lavoro? Perchè vi siete interessati a questo metodo?
Katia Bruno [KB]: Ecco, instaurare una sincera ed empatica relazione con il lavoratore. Avvicinarsi al lavoratore attaverso un approccio esplorativo – autografico – esperienziale e cooperativo.
Il mio interesse nasce in particolare per il carattere innovativo e sperimentale del metodo. Sono interessata ad apprendere nuovi metodi di fare formazione e, infine, per i potenziali risultati che Soufflearning offre rispetto alla formazione classica.
[IV]: E quale elemento del Soufflearning è stato veramente nuovo per Lei?
[KB]: Mmh, il rapporto (uno a uno) tra formatore e lavoratore. Poi la possibilità da parte del formatore di adattare diverse strategie, cambiare scenario in funzione agli obiettivi, riformulare il percorso in base al feedback del lavoratore. Infine, il datore di lavoro ha la possibilità di osservare e seguire in itinere il processo e i risultati ottenuti.
[IV]: Ha facilmente messo in pratica il requisito di flessibilità richiesto dal processo formativo?
[KB]: Si, in quanto è stato necessario adattare il processo formativo alle esigenze emerse durante la formazione e al contesto.
[IV]: In che modo Lei ha conquistato la fiducia del datore di lavoro?
Ha dimostrato di essere favorevole alle attività di formazione?
[KB]: La fiducia del datore di lavoro l’ho conquistata pienamente con la prova della mia professionalità e con l’ottenimento dei primi risultati.
[IV]:Hanno dimostrato di essere favorevoli alle attività di formazione?
[KB]: Nel mio caso, il datore di lavoro ha partecipato al seminario informativo ed ha espresso volontariamente la sua adesione.
[IV]: I dipendenti hanno ottenuto risultati tangibili dalla formazione?
E’ stato possibile migliorare le loro attitudini passo passo attraversoformazione e feedback o i partecipanti hanno avuto la tendenza a ritornare ai loro vecchi atteggiamenti?
[KB]: Durante l’implementazione del processo formativo, si sono registrati gradualmente dei risultati tangibili oggetto di discussione e valutazione sia con il datore di lavoro che con lo stesso lavoratore.
E’ stato possibile attivare nel lavoratore dei processi di autovalutazione e auto riflessione che lo ha portato a cambiare i propri atteggiamenti durante il periodo di formazione. A mio giudizio, il processo deve prevedere una parte di follow up a medio/lungo termine al fine di ricevere un riscontro sull’efficacia/impatto del metodo e capire se il lavoratore a conclusione delle formazione è ritornato ai vecchi atteggiamenti/comportamenti o meno.
[IV]: Signora Bruno, La ringrazio della intervista!
[KB]: Prego, è stato un piacere!
[Thomas von der Fecht, netz NRW e.V. ha rivoltò le domande]